song-taaba onlus

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Speciale Uova di Pasqua ... o Uova di Pasqua speciali ??!!

SPECIALE UOVA DI PASQUA

Mentre su New York calano le prime ombre della sera …

Nell’ingresso di casa Lipari, in vicolo Casal Lumbroso, un urlo lancinante fa incrinare i vetri.

7,45, il cellulare squilla. Dall’altra parte una voce ignota chiede: che è lei Lipari o Spera o Sontoba ? Rispondo (e penso: darò mai a Robi la soddisfazione di dirle che il nome de  sta Onlus è effettivamente poco orecchiabile? … e - penso ancora – vuoi vedere che mi avvisano che oggi non riescono a consegnarmi le uova di Pasqua ?) … Si sono io! Sono tutte e 3 !

La voce: che me apre sto cancello? devo lascià 500 uova …

Io: Scusi ma a quale cancello si sta riferendo? Io ho parlato con voi l’altro ieri raccomandandomi di non arrivare prima delle 8,30 …

La voce: Ah si ??!! … beh … a me nun m’ ha detto gnente nessuno … mo che devo fa ? … mica me lascerà davanti a sto cancello fino alle 8,30 …

Io: Silenzio …

La voce: pronto ? … pronto ??

Spiegazione del silenzio: da circa una settimana sono senza Consuelo (e non dico altro  perché si potrebbe scrivere un racconto  nel racconto .. e credo che uno sia già troppo!) L’assenza di Consuelo in presenza di giornate convulse come e più del solito mi ha fatto riconvertire il lasso di tempo dalle 7,00 alle 9,00 di mattina nel magico regno di Cinderella … un mondo in cui ramazza, stracci, detersivi, olio di gomito e  topini (forniti direttamente dalla casa!) … girano con me tra le stanze … cercando di … salvare il salvabile e pulire il pulibile. Tutto questo avviene con un mollettone in testa … due vecchissime birkenstock ai piedi e – alternativamente o un pigiama o una vecchia tuta addosso – la doccia è ovviamente prevista ma solo a fine “servizio”.

Onestamente …  nè canticchio come lei, Cenerentola intendo (piuttosto mi lancio in turpiloquianti  litanie dedicate al disordine dei miei 3 maschi e al fiuto che accompagna il mio scegliere chi debba venire a lavorare a casa nostra come “collaboratrice”: nome quanto mai appropriato visto che trattasi di collaborazione al lavoro altrui) né svolazzo tra i corridoi e le stanze con la leggerezza di una ballerina zompettante e  braccia che si agitano come ali di farfalla (e qui non credo servano ulteriori spiegazioni: basta concentrarsi un attimo e immaginarmi struccata, al risveglio, con il look prima indicato: birke + tutona + mollettone! Diciamo che se Walt Disney avesse dovuto disegnare Cenerentola pensando a me ed al mio stato d’animo mentre mi dedico alle pulizie domestiche avrebbe scelto il volto di Crudelia Demon e l’avrebbe montato su una delle elefantine di fantasia !) né ho uccellini e topini che mi aiutano strizzandomi stracci e spolverandomi  mobili (a me la sorte ha dato due cani antropomorfi che mi seguono perennemente lasciando le loro zampotte stampate su ogni pavimento bagnato o su ogni letto o divano rassettato! Diciamo, a discolpa delle amate bestiole di casa,  che i nomi che portano - Palestina e Siria -  non le hanno aiutate a capire cosa sia il “quieto vivere” … ma diciamo anche che la mia capacità di educare  cani è seconda solo alla mia capacità di sintesi !!!)

L’uomo di Willie Wonca ed il suo furgoncino carico di uova prodotte nella “Fabbrica di Cioccolato” Menicucci … erano alla porta con tre quarti d’ora di anticipo … io ero, come ormai è facile capire,  inguardabile.

E’ a questo punto che è partito l’urlo. Ma è partito dopo che avevo messo la telefonata in stand-by ecco perché il poveretto continuava a strillare la sua serie di  … pronto ?

L’urlo – oltre a far scappare cani … e topi … - ha un enorme valenza terapeutica.

Così riprendo il cellulare e, con una ritrovata calma, dico alla voce dall’altra parte: … no, non la lascio al cancello fino alle 8,30 mi dia però 5 minuti che devo andare a prendere il telecomando del secondo cancello da cui lei dovrà entrare. Intanto le apro … lei arrivi fino a metà del vialone poi giri a destra prenda la stradina in discesa, e dopo la curva si fermi davanti al primo cancello alla sua sinistra …

La voce: vabbè !

Ci sono momenti nella vita in cui i sensi si espandono e riescono ad offrire esperienze e prestazioni che ci avvicinano più a dei supereroi che agli esseri umani. Apro l’armadio – dove normalmente fisso come un ebete i miei vestiti senza capirne i colori né riconoscere i vari tipi di golf – e con due soli gesti dopo una sola super  occhiata  prendo  tutto quello che può servirmi per fare di Cenerentola la signora Spera Lipari Sontoba – e, miracolo, tutto ciò che ho preso è perfettamente abinabile … entro in bagno e muovendomi come se avessi le braccia allungabili di Mister Fantastic … mi spoglio, mi lavo, mi rivesto in tempi da record olimpionico, scendo in garage senza far rumore né farmi vedere a mo’ di Donna Invisibile (Consuelo dorme … non vorrei disturbarla !!!) apro la macchina, prendo il telecomando dei vari cancelli, chiudo la macchina, torno su, prendo il timbro di Song-Taaba, il libretto degli assegni, una giacca a vento le chiavi e – con la faccia rossa come la Torcia Umana – mi scapicollo giù a studio … arrivo al cancello ed apro alla Voce misteriosa.

Entra dopo varie manovre un bel camioncione guidato da un signore minuto e barbuto che scendendo mi dice: buon giorno … mi scusi … è periodo di consegne e io so stato chiamato pe da’ na mano ma nun è lavoro mio …

Chiedo (e mi pento di quel che dico già  mentre … lo dico!): le possono servire due braccia in più per scaricare ?

La voce con tanto di corpo risponde: come no ??!! certo che me servono …!!

E così facendo mi appello a forze degne de La Cosa (pensando anche che ormai i fantastici 4 sono finiti e devo scovare al più presto nuovi supereroi in mio soccorso) e inizio a portare giù dal camion ben 500 uova (forse 200 ad essere precisi … il signore barbuto con cui ho istaurato le basi di una buona conoscenza ha fatto la sua buona parte di lavoro) Mentre scarichiamo anche lui mi fa una domanda che credo si sarà pentito di avermi fatto un attimo dopo averla pronunciata: ma a che ve servono tutte ste ova?            Inizio a raccontare dalla stipula dell’atto costitutivo  … fino alla difficoltà di trovare un buon cuoco africano (passando ovviamente per Ziniarè, Laboratori, Poli scolastici, ospedali, Kimbau) … la risposta si chiude con l’invito a venire, mercoledì a sentire Chiara. Il barbuto “collega” - o perché stordito dalle mie parole (?) o perché  ormai completamente votato alla causa – prende carta e penna, segna indirizzo e orario e garantisce non solo la sua presenza ma anche quella del resto della sua famiglia !! Song-Taaba sarà pure un nome difficile da ricordare ma il significato – aiutiamoci gli uni gli altri -  è talmente comprensibile che coinvolge oltre ogni previsione!

La conversazione ha distratto la mia attenzione dalle uova che – scatolone dopo scatolone – si palesano ora al mio sguardo come un muro compatto e solido. Resto basita. E’ difficile immaginare tutto questo voluminoso blocco di cartoni e cacao dentro le macchine di Gioia e Letizia.  Fortunatamente il tempo per pensare è poco: saluto il mio nuovo amico barbuto (di cui non so neanche il nome) e – infreddolita – torno a casa a … lavarmi !!!

Così … mentre le mie due cane reduci da un duplice trattamento di toelettatura moderna  in perfetto stile “pulizie di Pasqua”, elettrizzate dal movimentato inizio di giornata (e dal profumo) pensano bene di rotolarsi nel fango accanto al muro di cioccolata … e mentre i topi di Casal Lumbroso corrono agitatissimi a consultare i loro calendari ripetendosi l’un l’altro con le loro esili vocine: ma quest’anno Pasqua non era il 24? Forse l’hanno anticipata: qui è già tutto pieno di uova ! … mentre Fatima dorme ancora tranquilla … io recupero un briciolo di decenza e dignità … giusto in tempo per lo squillo di citofono che annuncia l’arrivo di Gioia (prima) e Letizia (poi).

Iniziamo subito a programmare il da farsi: ricognizione di tutto quel che c’è da caricare così da valutare bene da cosa iniziare e con cosa finire. Dovranno essere caricate: due grandi tavole di compensato, 4 cavalletti, 6 grandissime buste con tutto il materiale della segreteria + materiale da vendere (libri di Chiara, magliette, spillette, etc) nonché 300 uova già inscatolate in confezioni da 6. Avete due fuoristrada Hammer … giusto ??!!

No !!!

Niente fuori strada?!  

Almeno non Hammer,  Letizia è con un bel Jeeppone … ma di fronte al muro di uova … sembra un’ utilitaria.        Sembra a me!

Letizia non ha bisogno di un Hammer,  né dell’aiuto dei miei amici super eroi … perché – rivelazione della giornata – lei è Wonder Woman in carne ed ossa!!! Non chiedetemi come – perché ancora non ho capito che tecnica abbia usato – so solo che è riuscita a far entrare in due macchine 300 uova, 6 bustone,  2 tavolone di compensato e 4 cavaletti!!

Il mio primo pensiero appena ha chiuso il portellone della macchina è stato: quante valige riuscirei a portarmi quando viaggio se avessi questa sua mitica dote ??? (quello con le valige è per me da sempre un rapporto malato dal momento che il mio obiettivo è riuscire a comprimere tutto ciò che fa parte del mio vivere quotidiano in quelle sempre troppo piccole borsone. Evidentemente devo aver avuto il mio imprinting da mago Merlino quando – verso la fine della Spada nella Roccia – decide di andare a fare una vacanza ad Honolulu e con un solo colpo di bacchetta magica infila tutto il materiale che riempie il suo studio dentro una borsa di pelle bombata. Ecco: io cerco di fare la stessa cosa ad ogni partenza … solo che in mancanza di bacchetta magica non posso far altro che scegliere borsoni sempre più grandi e sempre più bombati che vengono sistematicamente sottoposti a critiche da marito e figli – ormai biecamente coalizzati – i quali ancor prima di arrivare davanti al portabagagli della macchina iniziano a dirmi: scordati di poter portare tutta quella roba !!! senza sapere – i fetenti – che quella roba è “lo stretto indispensabile” e frutto di un lungo lavoro di selezione e cernita … Ma – chiedetevi (senza però rispondere né a voi nè tantomeno a me!)  se sapessi partire portandomi una sola valigetta saprei anche raccontare una mattinata in 10 righe … dal momento che siamo già alla quarta pagina non resta che decretare una prolissità strutturale e congenita e farsene – tutti – una ragione!  … oppure chiedere a Letizia una trasfusione di sangue sperando nel miracolo!)

Verso mezzogiorno le due auto erano pronte a muoversi: nessuno spazio era rimasto inutilizzato. Posto del passeggero, cruscotto, spazio per le gambe ed i piedi … perfino nel cassettino sono stai infilati oggetti di Song-Taaba. Non ci restava che battere i cinque l’una con l’altra quando Gioia si rende conto che con quella macchina sarebbe dovuta andare a prendere Benedetta . Scaricare qualcosa? impossibile Lasciare benedetta a scuola fino a lunedi? impensabile … allora? … tutti sui mezzi pubblici fino a mercatino concluso! E con questa ecologica decisione la piccola carovana – con tanto di bolla d’accompagnamento – si è mossa da Casal Lumbroso per arrivare – domenica mattina – a Piazza Augusto Imperatore.

A questo punto mi piacerebbe saper esprimere a ciascuno il grazie che merita … ma – su questo fronte -  ho sempre l’impressione di non saper trasmettere tutto quel che vorrei …

E’ vero – l’impegno, al di là dell’ironia – è tanto, come tanto sta diventando il fare … ma è un fare che speriamo possa alimentarsi sempre della buona volontà, del piacere di sentirsi utili, del desiderio di una semina più profonda e della capacità di … aiutarci gli uni con gli altri che – ogni amico di Song-Taaba – porta nel cuore e nei sogni … primo fra tutti quello di realizzare – anche con un semplice uovo di pasqua – un futuro migliore per questa piccola nostra pallina … di nome “Terra”.

E allora … Buona Pasqua !!!

 

Gaia

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